PARLIAMO DI COLORE
- Paolo Aldi

- 19 mag 2020
- Tempo di lettura: 2 min
Molti di noi possiedono sicuramente delle vecchie fotografie a colori. È normale, infatti dalla seconda metà del XX secolo la fotografia a colori diventa il procedimento dominante almeno a livello commerciale. Grazie ai notevoli miglioramenti tecnologici tesi ad aumentare la definizione dell’immagine, la saturazione e purezza del colore, operati nel corso degli anni 70, la fotografia a colori diventa la regola e il bianco e nero un’eccezione, usato solo da amatori e artisti.

È facile perciò trovarsi in casa vecchie foto-ricordo di quegli anni, ma aimè spesso i loro colori sono impalliditi per lasciare il posto a patine violette o bluastre, paradossalmente sono più rovinate dei bianchi e neri degli avi di inizio secolo. Non è colpa nostra e di come le abbiamo conservate, o non solo, in realtà il procedimento di stampa del colore è tra i più instabili e delicati della storia della fotografia. La tendenza del colore a decomporsi è legata alla sua stessa struttura chimica e in più a differenza del bianco e nero il colore sbiadisce anche al buio. A questo aggiungiamo l’utilizzo dagli anni 60 di carte plastificate, economiche ma scadenti. In più dagli anni 80 con l’introduzione di trattamenti chimici di fissaggio e lavaggio dell’immagine più ecologici ma meno efficaci, comprendiamo che salvare le nostre vecchie foto è praticamente impossibile. A tutt’oggi la permanenza del colore nel tempo, quello delle stampe su scala industriale, non supera qualche decennio.
Fortunatamente la tecnologia digitale degli ultimi decenni ci viene in aiuto, attraverso la riproduzione e successivi interventi di restauro e fotoritocco possiamo restituire ai nostri ricordi i colori. Attenzione però non devono essere i colori fortemente saturi a cui ci hanno abituati la televisione e le fotocamere digitali attuali. Il restauro del colore deve essere fatto da mani sensibili che restituiscano i bei colori morbidi e pastello tipici delle stampe anni 70/80 evitando il rischio, sempre presente, di scadere nel kitsch.
Il digitale ci viene in aiuto anche per quanto riguarda la stampa: attualmente il mercato mette a disposizione dei fotografi un’ampia gamma di carte per la stampa inkjet di altissima qualità che se abbinate a colori pigmentati ci garantiscono fotografie belle, raffinate e durevoli nel tempo come le migliori fotografie del passato.











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